Il Museo Storico della Fisica che mi hanno dedicato si trova a Roma, a via Panisperna, proprio nella palazzina dove con i miei collaboratori abbiamo fatto alcune scoperte così importanti che nel 1938 mi hanno addirittura dato il premio Nobel.

Tutto comincia con l’unità d’Italia, e la scelta di Roma come capitale del nuovo Regno. Quintino Sella, politico e scienziato, ha un grande progetto in testa: Roma non sarà importante solo per il suo ruolo politico ma anche per quello scientifico.

Pubblicai il mio primo grande lavoro, ossia la teoria sul comportamento dei fermioni, nel febbraio 1926.

Tra la fine degli anni Venti e i primi mesi degli anni Trenta, a Roma la Fisica Nucleare era un campo di ricerca quasi completamente nuovo.

Negli anni immediatamente successivi alla scoperta della radioattività da parte di Antoine Henry Bequerel, Ernest Rutherford osservò che le radiazioni emesse dall’atomo erano di almeno due tipi distinti.

La teoria del decadimento beta ha avuto un ruolo fondamentale nell’orientare le mie successive ricerche sulla radioattività indotta da neutroni.

Sono le prime ore del mattino del 10 novembre 1938. Un telefono che squilla la mattina presto ha un suono speciale. È improvviso, inaspettato, stridulo e perentorio.

Il mio arrivo negli Stati Uniti coincise con la notizia della scoperta della fissione nucleare.