“Enrico Fermi e la nascita della meccanica statistica in Italia” è stato il tema di una delle conferenze satellite di StatPhys29, la maggiore conferenza mondiale di fisica statistica, che quest’anno si è tenuta a Firenze dal 13 al 18 luglio 2025.

Il programma, ricco di interventi, si è articolato su due giornate – 10 e 11 luglio – presso la biblioteca delle Oblate di Firenze.
Scopo del convegno è stato quello di mettere in risalto i contributi di Enrico Fermi alla meccanica statistica, ma anche di sottolineare come nel periodo post-bellico l’Italia sia stata un punto di riferimento per lo sviluppo della disciplina. In questo senso, il legame con Firenze è doppiamente emblematico: qui Fermi sviluppò la “sua” statistica nel biennio 1924-1926, quando era professore all’Università fiorentina, ed è qui che nel 1949 si svolse  la prima conferenza internazionale di meccanica statistica , dando vita al ciclo di conferenze  StatPhys.

Tra i relatori presenti al convegno, diversi erano i nomi legati al Centro Ricerche Enrico Fermi.  Tra gli associati ricordiamo i contributi di Adele La Rana, che ha delineato il profilo biografico dello scienziato romano, Giovanni Battimelli, che ha mostrato l’importanza del contributo italiano alla nascita della meccanica statistica, e Giovanni Paoloni, il quale ha ricostruito le vicende politiche e professionali legate alla figura di Orso Mario Corbino. Miriam Focaccia , coordinatrice del Museo, ha presentato una panoramica dell’evoluzione storica della palazzina di via Panisperna dalle sue origini alla nascita del Museo Enrico Fermi ed oltre, come luogo di connessione tra passato e futuro.

I relatori e le relatrici hanno poi avuto la possibilità di visitare il Museo Galilei con una guida d’eccezione, il vicedirettore scientifico Giovanni Di Pasquale, che ha mostrato loro la collezione permanente  e la nuova esposizione temporanea 1925-2025: Cento anni di storia della scienza a Firenze.

Durante la serata di giovedì 10 luglio si è svolta una conferenza aperta al pubblico, tenuta da Jürgen Renn, direttore del Max Planck Institute of Geoanthropology. Il suo intervento “Le sfide dell’Antropocene” ha illustrato la complessità della relazione tra il ruolo dell’umanità nello sviluppo tecnologico e il suo impatto sulla biosfera terrestre.

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