Imparare a valorizzare gli oggetti delle collezioni dei musei scientifici, rendendoli protagonisti di una narrazione in grado di coinvolgere il pubblico. È questo l’obiettivo del Workshop “Material culture in the History of Physics”, giunto quest’anno alla sua settima edizione. Si tratta di un’iniziativa organizzata dal Deutsches Museum di Monaco di Baviera in collaborazione con l’Università di Flensburg e rivolta a dottorandi e studenti di Laurea Magistrale che si occupano di Storia della Scienza, Fisica e Didattica della Fisica, come pure a chi lavora nel settore della museologia scientifica. Gli oggetti possono essere fonti inesauribili di informazioni e l’analisi degli strumenti scientifici permette di arricchire la narrazione storica della fisica attraverso il sapere materiale.
L’edizione 2025, che si è svolta dal 17 al 21 febbraio 2025 e alla quale ha partecipato anche Domenica Verduci del Museo Enrico Fermi, ha offerto ai partecipanti l’opportunità di fare una esperienza pratica degli approcci standard all’analisi degli oggetti utilizzando le collezioni del Deutsches Museum di Monaco di Baviera. Il seminario si articolava in tre parti: una più teorica, una pratica e una dedicata a un lavoro di follow-up individuale. Durante la prima sezione, i/le partecipanti hanno esplorato i concetti teorici dello studio degli strumenti: il modello di Winterthur, la biografia degli oggetti e la storia sperimentale della fisica. Lavorando online insieme a professionisti/e provenienti da tutto il mondo, i/le partecipanti hanno preparato delle presentazioni sulla base del tema loro assegnato, che poi hanno illustrato al resto del gruppo, una volta giunti a Monaco. Punti di forza di questa sezione sono la dimensione internazionale e il fatto di lavorare con persone sempre nuove durante i compiti assegnati dai docenti e curatori.
La seconda parte, più pratica, prevedeva un soggiorno di una settimana presso il Deutsches Museum di Monaco. Le attività includono la sperimentazione delle tecniche di analisi su alcuni strumenti settecenteschi e ottocenteschi della collezione del Museo, oltre alla riflessione in termini di concetti espositivi su alcune sezioni del Museo.
“L’esperienza al Deutsches Museum è stata davvero unica” – ha detto Domenica Verduci – “abbiamo potuto osservare da vicino e toccare con mano alcuni strumenti scientifici e persino visitare i laboratori di conservazione e restauro, incontrando gli esperti e i professionisti che lavorano all’interno.”
Alla fine del seminario, i/le partecipanti sono stati chiamati/e a svolgere una ricerca su un oggetto sconosciuto, utilizzando le esperienze acquisite e le competenze metodologiche sviluppate durante il soggiorno.
“Le parole chiave di questa esperienza sono: creatività, gioco di squadra, divertimento e passione” ha detto Domenica Verduci “Oltre alla nascita di nuove preziose connessioni con colleghi, porto a casa un bagaglio di competenze metodologiche immediatamente applicabili al mio lavoro quotidiano. In particolare, ho compreso l’importanza dell’approccio integrato, considerando la strumentazione scientifica non solo nel contesto specifico degli esperimenti, ma anche all’interno degli exhibit museali, cogliendone appieno il valore storico, culturale e comunicativo. Sono convinta che applicando queste metodologie, potrò rendere le mie future interazioni con il pubblico del museo e i partecipanti ai laboratori esperienze altrettanto stimolanti, coinvolgenti e ricche di significato.”