mappa di Roma stilizzata con segnalibri che indicano gli indirizzi delle case di Enrico Fermi a Roma

Nato e cresciuto a Roma, Enrico Fermi ha vissuto nella capitale la prima parte della sua vita. Un articolo apparso su Chemistry Views a cura di Domenica Verduci e Bianca Buccilli ripercorre la sua vita romana attraverso le diverse abitazioni che riflettono le tappe della sua ascesa, dal ragazzo prodigio al fisico di fama mondiale.

1. La Casa Natale: L’Inizio di Tutto

Il viaggio comincia in via Gaeta 19, vicino alla stazione Termini, una posizione comoda per il padre Alberto, impiegato delle ferrovie. Qui, il 29 settembre 1901, nasce l’ultimo dei tre figli Fermi.

Una targa commemorativa oggi recita: “Il più illustre fisico italiano del XX secolo, Enrico Fermi, nacque in questa casa il 29 settembre 1901. I suoi concittadini lo ricordano con ammirazione.”

Nonostante la breve permanenza, questo è il luogo che segna l’inizio della storia di un genio.

2. Le Difficoltà e gli Studi: Via Principe Umberto 133

Nel 1908, la famiglia si trasferisce in una residenza costruita per ospitare l’afflusso di dipendenti pubblici: via Principe Umberto 133, ancora in prossimità della stazione. Nonostante l’apparente eleganza esterna, la casa era modesta e le condizioni, specialmente d’inverno, non erano ideali.

La moglie di Fermi, Laura, nella sua biografia Atomi in famiglia, ricorda:

“Per quanto pretendesse di essere elegante — due statue erano nell’ingresso ai piedi di due ampie scalinate — l’edificio di Via Principe Umberto 133 non forniva nessuna delle comodità della vita moderna. Non c’era riscaldamento di nessun tipo, e i tre figli Fermi, Maria, Giulio ed Enrico, avevano spesso i geloni d’inverno.”

Fu in questo periodo che Fermi, dopo la prematura scomparsa del fratello Giulio nel 1916, si immerse con fervore negli studi, sviluppando la passione per la fisica e la matematica.

3. La Breve Permanenza Solitaria: Via Monginevra 12

Dopo la laurea, e a seguito della morte della madre, Fermi vive per un breve periodo da solo nella piccola villa di Via Monginevra 12, nel quartiere Montesacro. Più moderna, anche se distante dal centro, la casa fu assegnata al padre poco prima della sua scomparsa nel 1927. Nonostante non sia stata una dimora scientificamente significativa, rappresenta il momento di transizione di Fermi verso l’età adulta e la sua carriera all’Istituto di via Panisperna.

4. La Casa della Famiglia e del Successo: Via Belluno 28

Nel 1928, Fermi sposa Laura Capon e si trasferisce in un appartamento all’ultimo piano in via Belluno 28, vicino a Villa Torlonia. Questa casa, luminosa e ben arieggiata, testimonia l’inizio della sua vita familiare e l’affermarsi della sua carriera. Laura descrive l’appartamento:

“A Roma ci eravamo sistemati in un appartamento all’ultimo piano in un edificio cooperativo. L’appartamento era piacevole, pieno di luce e aria, e più che adeguato per una coppia. I soffitti nelle sei stanze erano alti, le decorazioni di buon gusto.”

I Fermi vi abitarono fino al 1938, gli anni più prolifici e di successo per il gruppo dei “Ragazzi di via Panisperna”.

5. L’Ultima Residenza Romana: Via Magalotti

Pochi mesi prima del Nobel, la famiglia Fermi, ormai composta da quattro persone, si sposta in un appartamento più lussuoso in via Magalotti, vicino a Villa Borghese. Questa residenza rifletteva l’elevato prestigio che Fermi aveva raggiunto nella società romana. La citazione di Laura su questa casa è emblematica del lusso inatteso:

“Questo appartamento più grande era vicino a Villa Borghese, il principale parco di Roma. L’avevamo comprato perché mi aveva attratto l’idea di un bagno rivestito di marmo verde.”

Purtroppo, la famiglia ebbe poco tempo per goderne. Nel 1938, a causa delle leggi razziali e in concomitanza con la consegna del Premio Nobel a Stoccolma, Enrico e Laura Fermi presero la dolorosa decisione di lasciare l’Italia per non farvi più ritorno, segnando la fine del capitolo romano di uno dei più grandi scienziati del XX secolo.

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