Lise Meitner è stata una figura emblematica del ‘900, il cui destino si è intrecciato con il contesto politico e culturale dell’epoca in cui ha vissuto, e una donna capace di andare avanti e ricominciare ogni volta pur nelle enormi difficoltà.
Simona Cerrato, comunicatrice della scienza e scrittrice, ci racconta la sua vita dalle lezioni con Boltzmann alle cene in famiglia con Max Planck, dai difficili inizi all’Università fino alla cattedra in fisica – la prima affidata a una donna in Germania, dall’agiatezza tanto agognata fino alla necessità di abbandonare tutto, a 60 anni, per sfuggire alle leggi razziali.
Una donna solo apparentemente mite, forte e determinata, che ebbe l’intuizione di indovinare attraverso il resoconto di un esperimento del collega Otto Hahn una scoperta, la fissione del nucleo, che avrebbe cambiato il mondo.
E poi ancora la serie infinita di mancati Nobel, lo sguardo lucido e consapevole sulla Germania , e gli ultimi anni trascorsi a sostenere la presenza delle donne nella scienza.
Pensando alla sua vita tornano in mente le parole di Laura Capon Fermi, un’altra delle voci che abbiamo preso a testimoniare per il nostro ciclo di conferenze 2024:
“Storia e vita sono cose distinte. I fatti diventano storia solo quando cessano di avere un effetto su di noi e quando hanno perso la loro attualità scottante. Il presente è nostro, non appartiene alla storia. Queste frasi, queste asserzioni, le avevo accettate quando ero giovane, ma col passar degli anni mi accorsi che erano sbagliate.
Noi, i viventi, siamo parte della storia e non possiamo evitarne le conseguenze. È la storia che determina le modalità della nostra esistenza. Un singolo evento, una giornata sola, possono cambiare drasticamente l’intera nostra esistenza.”
(Laura Fermi, Atomi in Famiglia, Mondadori p. 38)