Per la #giornatadellamemoria, il Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi ogni anno  ricorda uno scienziato o una scienziata che hanno subito discriminazioni o persecuzioni a causa delle proprie origini ebraiche.
Quest’anno, nell’ambito delle Conferenze sul Progetto Manhattan, dedichiamo questa giornata a Lise Meitner.

Nata a Vienna alla fine nel 1878, Lise Meitner si trasferisce a Berlino nel 1907 per approfondire gli studi di Fisica, in un periodo in cui le donne fanno ancora fatica a varcare la soglia dell’Università.

Impiega decenni a farsi accettare nella veste di scienziata, malgrado le ricerche di punta e i risultati ottenuti insieme all’amico e collega Otto Hahn. Poi finalmente, dopo una prima guerra mondiale e anni di stenti e precariato, è la prima donna in Germania a ottenere il titolo di Professoressa.  Oltre al titolo, le viene assegnata la direzione dell’Istituto di Fisica del Kaiser Wilhem Institut di Berlino, mentre Otto Hahn è direttore di quello di Chimica. È finalmente l’occasione per consolidare i progetti di ricerca, acquistare strumenti, attirare studenti.

Lise Meitner è una donna nel pieno della carriera accademica quando, nel 1933, sale al potere il Partito Nazista e vengono promulgate le leggi razziali. Benché battezzata, le sue origini sono ebree. A luglio le viene impedito di insegnare, e a nulla valgono gli appelli del grande fisico e collega Max Planck al Ministero, le proteste e le minacce di abbandonare il corpo accademico di Otto Hahn.

Lise resiste qualche anno, la nazionalità austriaca  per ora la protegge da ripercussioni più gravi. Ma nel ’38, con l’invasione di Vienna da parte delle truppe tedesche, ogni speranza di poter restare in Germania viene meno.

Nel luglio del 1938 Lise organizza la fuga da Berlino, lasciando ai colleghi Otto Hahn e Fritz Strassmann la continuazione del progetto intrapreso anni prima sui risultati degli esperimenti di Enrico Fermi. Per aiutarla, Otto  le regala un anello di diamanti che era stato della sua famiglia. Il viaggio è lungo e pieno di intoppi, ma finalmente arriva in Svezia. Qui trova rifugio presso l’ Istituto Nobel per la Fisica Sperimentale, tramite il fisico Manne Siegbahn, ma non le viene offerta la possibilità di continuare a lavorare. Non ha a disposizione né strumenti né collaboratori.

Otto e Lise continuano a scriversi. E alla fine del 1938 lui le chiede aiuto per interpretare i risultati di un esperimento di cui non si capacita.. Studiando gli appunti di Otto, Lise capisce che nel laboratorio di Berlino è successo qualcosa di inaudito. Il nucleo dell’atomo è stato spaccato in due. Ma il riconoscimento per questa scoperta arriverà solo dopo la guerra. Il Nobel del 1945 andrà soltanto ai due chimici: Hahn e Strassmann.

Quella di Lise Meitner è una storia di cadute e risalite, di testardaggine e dedizione. Doppiamente discriminata, perché donna e perché ebrea, ha dovuto più volte ricominciare da capo. Qui abbiamo raccontato la sua vita in poche righe, ma vi consigliamo due libri e un articolo per approfondire:

Simona Cerrato, La forza nell’atomo. Lise Meitner si racconta, Editoriale Scienza
Cominciamo da un libro concepito per ragazzi e ragazze, che come tutti i bei libri può essere letto con piacere a tutte le età. Estremamente preciso, restituisce l’epoca e il lato umano di Meitner, ed ha una sezione di approfondimenti alla fine.

Robert Marc Friedman, Ricordando Lise Meitner. Dramma in un atto di scienza e tradimento, Pendragon
Un testo teatrale che mette in scena la complessa dinamica professionale e umana tra Otto Hahn, Lise Meitner e Manne Siegbahn. Il libro è accompagnato da un’introduzione di Raffaella Simili e da due approfondimenti dell’autore Robert Marc Friedman, storico della scienza che ha dedicato parte delle sue ricerche proprio alle complicate vicende che ruotano intorno all’assegnazione dei Premi Nobel.

Ruth Lewin Sime, Lise Meitner e la scoperta della fissione nucleare, in “Le Scienze”, 356, aprile 1998.
Ruth Lewin Sime è una storica della scienza che ha dedicato alla storia di Meitner libri e articoli. È possibile trovarli in inglese, insieme a video dei suoi interventi sull’argomento.

 

 

 

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