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Il Quotidiano Nazionale scrive: “Il Nobel abita in Via Panisperna”

L’altro giorno su Il Quotidiano Nazionale nella sezione Il Caffè è stato pubblicato un articolo sul CREF con riferimenti all’ultimo orgoglio italiano di quest’anno, il Nobel per la Fisica assegnato a Giorgio Parisi.

Scrivono gli autori dell’articolo, Alessandro Ferri e Ludovica Passeri, di Via Panisperna come un tempio per la fisica italiana. È lì, infatti, che hanno lavorato i famosi scienziati del gruppo di Enrico Fermi, finché furono costretti a separarsi trasferendosi all’estero.

In Italia rimase Edoardo Amaldi che raccolse tutto il lavoro di ricerca svolto dai Ragazzi di Via Panisperna; L’Abate, così era stata soprannominato, fu professore di Giorgio Parisi, che, come ha detto Francesco Sylos Labini, direttore del Museo del CREF, è testimone dell’approccio alla fisica portato avanti dal Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi.

La fisica di Parisi e del CREF è quella orientata verso lo studio dei sistemi complessi, una prospettiva di ricerca che ha giovato anche al vincitore del Nobel: “rapito dal volo degli stormi è arrivato a riconoscere degli schemi rivelatori”.

In coincidenza con questo grande momento per la Fisica italiana, pandemia permettendo, ci sarà l’apertura del Museo del CREF, un luogo capace di far rivivere la grandezza scientifica italiana di quel periodo ricollegandosi alla storia della Fisica in generale.

Il Museo del CREF offrirà un’esperienza diversa dalle visite ai tradizionali compartimenti museali. Come afferma Sylos Labini: “Spesso si punta ad affascinare l’interlocutore con paroloni, ma noi vogliamo lasciare qualcosa oltre le parole e l’incanto”.

Nel “nuovo” Museo si aprirà un percorso ricco installazioni interattive da scoprire con occhiali 3D.

La speranza è che il taglio del nastro per l’apertura avvenga il prima possibile. Un Museo del genere ha un valore immenso, celebrare la grandezza passata della fisica italiana per far si che questa possa ritornare nel futuro.