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Dalla fisica nucleare alla fisica della complessità, da Fermi a Parisi: il viaggio nel Museo del CREF

Qualche settimana fa Francesco Sylos Labini ha pubblicato su “Il Fatto Quotidiano” un articolo per presentare il Museo del Centro Ricerche Enrico Fermi, ormai prossimo all’apertura. Sylos Labini, direttore del Museo, ha presentato la struttura attraverso la storia della fisica del Novecento che viene ricostruita all’interno del percorso museale: dalla relatività alla quantistica, passando per la fisica nucleare e le particelle elementari, osservando il lavoro di Enrico Fermi e dello storico gruppo dei Ragazzi di Via Panisperna.

Ripercorrendo le tappe della Fisica del Novecento il Museo arriva anche al momento di svolta nell’approccio scientifico che ha visto l’ampliamento della prospettiva riduzionista attraverso la fisica della complessità.

“È proprio in questo ambito che si inserisce il lavoro di Giorgio Parisi, che ha anche dato contributi importanti nel campo delle particelle elementari, la cromo-dinamica quantistica, e che ha ricevuto il Premio Nobel per “i contributi innovativi alla nostra comprensione dei sistemi fisici complessi”. Le reti neurali in neuroscienze, il comportamento collettivo di stormi di uccelli, il ripiegamento di proteine, sono esempi di sistemi complessi ai quali Parisi ha dato un contributo determinante. Il lavoro di Parisi si inserisce nel quadro di una fervente attività sviluppata a partire dagli anni Settanta in diverse accademie del mondo, tra cui ha giocato un ruolo centrale il Dipartimento di Fisica della Sapienza di Roma, dove tanti illustri colleghi e collaboratori hanno lavorato e altri ancora svolgono la loro attività”, scrive Sylos Labini.

Lo stesso CREF porta avanti progetti di ricerca incentrati sulla Fisica della Complessità.

È in questo modo che il Museo crea una linea immaginaria, parallela a quella della fisica del Novecento, collegando i due Premi Nobel romani.